raccontare la materia



Laboratorio artistico multidisciplinare
per adulti / per bambini
Da 1 a 5 incontri di 1h30
in gruppo / individuali



Quali sono gli obiettivi?


- Valorizzare l’immaginario del partecipante.


- Offrire uno spazio di creazione e d’espressione artistica, con un accento sullo sviluppo delle idee emerse nelle sessioni precedenti.


- Portare il partecipante a scoprire materie di origine naturale (argilla, metallo, legno, tessuto, luce), ed ad usarle per esprimere i propri mondi interiori nel mondo esterno.


- Sensibilizzare alla questione ecologica attraverso il non-utilizzo di plastica né di colla a favore dell’utilizzo di materiali compostabili e di recupero.


- Favorire l’espressione vocale e l’ascolto di sé e dell’altro.





Ogni incontro si sviluppa in tre parti:


Una parte dedicata all’ IMMAGINAZIONE

Durante questa prima parte, i partecipanti sono invitati a lasciare uno spazio significativo all’ascolto del loro immaginario, ad occhi chiusi.

Si tratta di una corta meditazione ludica che serve ad aprirsi a quello che ci piacerebbe vedere, ed ad usare le frustrazioni della giornata come fertilizzante per la “messa in materia”.


Una parte dedicata alla MATERIA

La parte di lavoro della materia è una ricerca libera su opere a scala ridotta, definita da tre assi:

- Le visioni e i ricordi della meditazione iniziale che ognuno tiene per sé

- Il lavoro effettuato la settimana precedente e le idee che sono emerse

- Le proprietà proprie alla materia e agli attrezzi usati. I partecipanti possono essere orientati nella loro ricerca con un dialogo sulle loro idee, sui materiali e sulle tecniche di assemblaggio al fine di curare per il rapporto tra il creatore e la sua creazione.


Una parte dedicata alla NARRAZIONE

Una parte importante del laboratorio che mette un accento sul racconto dell’opera in corso.
Come raccontare la creazione materiale?

Si inizia con un corto lavoro vocale con tutto il gruppo. Si tratta di scaldare la voce e aprire le orecchie lasciando liberi suoni, rumori, parole, urli, sussurri ed altri suoni che traducono il proprio stato d’animo nel presente.

In più, questo momento di lavoro vocale in gruppo permette di mettere una distanza con il lavoro di creazione che è appena stato effettuato. Permette anche di riconoscere l’eterogeneità e l’unità del gruppo.

Sono degli aiuti preziosi in preparazione all’esposizione della propria narrazione, dove si tratterà di farsi sentire, uno dopo l’altro e di ascoltare il racconto di ognuno.

I partecipanti sono invitati a mettere in scena la storia espressa nella loro creazione con dei suoni e dei movimenti, in un tempo definito, facendo “parlare” (con o senza parole) alla prima persona personaggi, luoghi, forme ed idee.


A cura di Victor Fischl (Bio)